La magia delle parole, riflessioni e dintorni
Nella cura della persona in ambito sanitario le parole e l’empatia che l’operatore sceglie e crea sono terapeutiche, incoraggianti ed efficaci nel processo di guarigione.
Umberto Veronesi ha detto ”il tempo della comunicazione è tempo di cura”. Prendiamoci il tempo di scegliere le parole come scegliamo una terapia e di impostare una relazione con la stessa cura con la quale pianifichiamo un intervento.
In un ospedale della British Columbia lessi alla parete del Pronto Soccorso una frase significativa a questo riguardo: “Patients do not care about how much you know, until they know how much you care”, ai pazienti non importa quanto sai, fino a quando non sanno quanto ti importa, un chiasmo formidabile, una figura retorica che fa riflettere nella sua trasparente immediatezza.
Le parole come terapia, la terapia delle parole e la positività che esse riescono a creare stupiscono sempre più chi si occupa di cura della persona. Più bassi livelli di ipertensione, una maggiore aderenza alle terapie, una migliore compliance del paziente e una qualità di vita nel percorso di malattia che aiuta e supporta il paziente e la sua famiglia. Talvolta si parla di guarigione e miglioramenti inaspettati ed è li che lo stupore si posa.
I Nativi Americani dicono che le parole trasportano energia potente: “words spoken or written, they carry powerful energy”. Le parole vanno scelte con cura perché qualcuno potrebbe ferirsi. E’ impossibile secondo la tradizione nativa, fuggire dalla forza delle parole.
Esistono sette insegnamenti che gli antenati hanno lasciato nella lingua dei Nativi del Nord America. Insegnamenti che guidano la comunicazione:
Rispetto che ci guida ad onorare gli altri e a non ferirli.
Amore per parlare di pace.
Verità per essere sinceri.
Coraggio per esprimere quello in cui crediamo.
Saggezza per parlare con conoscenza.
Onestà per non tradire.
Umiltà per parlare a tutti gli essere umani come nostri simili.
Il potere delle parole aiuta anche il dialogo interiore. Sono frequenze che danno forma ai pensieri e agli atteggiamenti. Un atteggiamento positivo aiuta ad affrontare i problemi, a vedere le soluzioni, a trasmettere entusiasmo. L’entusiasmo è contagioso e sostiene. Letteralmente la parola greca ???????????? (enthousiasmós) deriva dal verbo ??????????, essere ispirato, contenente il lemma ??????, composto di ??, in, e ????, dio, il dio dentro. Avere entusiasmo significa avere Dio dentro di noi.
Quando comunichiamo bene siamo una cura per noi e per gli altri e siamo contagiosi. Ma cosa significa esattamente nelle tecniche di comunicazione il comunicare bene?
Significa dire le cose giuste, dirle con ordine, ascoltare in modo attivo, fare domande, riformulare , utilizzare la lingua dell’interlocutore, mettersi sullo stesso piano, parlare di soluzioni e non di problemi, descrivendo e non incolpando o giudicando. Significa essere assertivi, avere il coraggio di dire quello che ci sta a cuore senza offendere l’altro o ferirlo.
Un definizione di assertività che amo è la seguente:
"l'assertività è la capacità del soggetto di utilizzare in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell'ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative".
- Libet e Lewinsohn
Ed è anche l’ambiente che guarisce e non si ammala di negatività, di pessimismo, di atteggiamenti aggressivi e persecutori. Siamo sempre pronti a dire: “E' colpa di …, Non sono stato io … Io ti avevo detto di …. “. E a volte ci nascondiamo dietro la passività con dei semplici e lapidari: “Non saprei, non lo so, non ne ho idea … non so cosa dirti … non sono io che me ne occupo”.
Peggio ancora quando a questi atteggiamenti aggressivi e passivi descritti aggiungiamo stili comunicativi manipolativi quando diciamo: “ma non ti dico cosa ho visto, sapessi … sei tu l’unica persona in grado di risolvere … ma grazie, siamo proprio una bella squadra … fallo tu che sai come di fa”. Pericolose litoti e frasi oblique che seducono e manipolano andando contro ai sette principi esposti prima.
Forse comunicare bene è tecnico, forse si tratta solo di carattere e personalità. Io credo che a comunicare bene si impara e che le parole scelte con cura e dosate creano chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri. Io sono quelle che le parole che uso hanno creato di me.
Umberto Veronesi ha detto ”il tempo della comunicazione è tempo di cura”. Prendiamoci il tempo di scegliere le parole come scegliamo una terapia e di impostare una relazione con la stessa cura con la quale pianifichiamo un intervento.
In un ospedale della British Columbia lessi alla parete del Pronto Soccorso una frase significativa a questo riguardo: “Patients do not care about how much you know, until they know how much you care”, ai pazienti non importa quanto sai, fino a quando non sanno quanto ti importa, un chiasmo formidabile, una figura retorica che fa riflettere nella sua trasparente immediatezza.
Le parole come terapia, la terapia delle parole e la positività che esse riescono a creare stupiscono sempre più chi si occupa di cura della persona. Più bassi livelli di ipertensione, una maggiore aderenza alle terapie, una migliore compliance del paziente e una qualità di vita nel percorso di malattia che aiuta e supporta il paziente e la sua famiglia. Talvolta si parla di guarigione e miglioramenti inaspettati ed è li che lo stupore si posa.
I Nativi Americani dicono che le parole trasportano energia potente: “words spoken or written, they carry powerful energy”. Le parole vanno scelte con cura perché qualcuno potrebbe ferirsi. E’ impossibile secondo la tradizione nativa, fuggire dalla forza delle parole.
Esistono sette insegnamenti che gli antenati hanno lasciato nella lingua dei Nativi del Nord America. Insegnamenti che guidano la comunicazione:
Rispetto che ci guida ad onorare gli altri e a non ferirli.
Amore per parlare di pace.
Verità per essere sinceri.
Coraggio per esprimere quello in cui crediamo.
Saggezza per parlare con conoscenza.
Onestà per non tradire.
Umiltà per parlare a tutti gli essere umani come nostri simili.
Il potere delle parole aiuta anche il dialogo interiore. Sono frequenze che danno forma ai pensieri e agli atteggiamenti. Un atteggiamento positivo aiuta ad affrontare i problemi, a vedere le soluzioni, a trasmettere entusiasmo. L’entusiasmo è contagioso e sostiene. Letteralmente la parola greca ???????????? (enthousiasmós) deriva dal verbo ??????????, essere ispirato, contenente il lemma ??????, composto di ??, in, e ????, dio, il dio dentro. Avere entusiasmo significa avere Dio dentro di noi.
Quando comunichiamo bene siamo una cura per noi e per gli altri e siamo contagiosi. Ma cosa significa esattamente nelle tecniche di comunicazione il comunicare bene?
Significa dire le cose giuste, dirle con ordine, ascoltare in modo attivo, fare domande, riformulare , utilizzare la lingua dell’interlocutore, mettersi sullo stesso piano, parlare di soluzioni e non di problemi, descrivendo e non incolpando o giudicando. Significa essere assertivi, avere il coraggio di dire quello che ci sta a cuore senza offendere l’altro o ferirlo.
Un definizione di assertività che amo è la seguente:
"l'assertività è la capacità del soggetto di utilizzare in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell'ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative".
- Libet e Lewinsohn
Ed è anche l’ambiente che guarisce e non si ammala di negatività, di pessimismo, di atteggiamenti aggressivi e persecutori. Siamo sempre pronti a dire: “E' colpa di …, Non sono stato io … Io ti avevo detto di …. “. E a volte ci nascondiamo dietro la passività con dei semplici e lapidari: “Non saprei, non lo so, non ne ho idea … non so cosa dirti … non sono io che me ne occupo”.
Peggio ancora quando a questi atteggiamenti aggressivi e passivi descritti aggiungiamo stili comunicativi manipolativi quando diciamo: “ma non ti dico cosa ho visto, sapessi … sei tu l’unica persona in grado di risolvere … ma grazie, siamo proprio una bella squadra … fallo tu che sai come di fa”. Pericolose litoti e frasi oblique che seducono e manipolano andando contro ai sette principi esposti prima.
Forse comunicare bene è tecnico, forse si tratta solo di carattere e personalità. Io credo che a comunicare bene si impara e che le parole scelte con cura e dosate creano chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri. Io sono quelle che le parole che uso hanno creato di me.