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Centro Olistico Alta Pusteria

Ridurre l'ansia con lo Shaking (movimento tinassogenico)

Dott. Vincenzo Di Spazio

Lo shaking, detto anche movimento tinassogenico (dal greco antico “scrollare”, Di Spazio, 2020) è una tecnica di rilascio emozionale utilizzata negli esercizi neurali della Time Rewind Technique (TIRET). Si caratterizza per un movimento volontario eseguito in posizione eretta per 20-30 secondi (ripetibile), in cui si cerca di scuotere la maggior parte della muscolatura degli arti e del bacino insieme. L’esercizio deve essere eseguito mantenendo le piante dei piedi aderenti al pavimento. Si tratta di movimenti mutuati dall’osservazione in natura; dopo essere sfuggita all’attacco del predatore, la preda viene scossa da un fremito prolungato che viene attivato dal sistema nervoso autonomo.

In questo modo riesce a scaricare l’eccessiva tensione nervosa accumulata nell’apparato muscolo-scheletrico e resettare i segnali di pericolo e di minaccia vitale accumulati. Si tratta di una modalità istintiva di rilascio emozionale molto utile per riportare il sistema nervoso autonomo in uno stato fisiologico di sicurezza e depotenziare l’iperattivazione dei circuiti limbici cerebrali. Il movimento tinassogenico non deve essere confuso con il metodo TRE (Trauma Releasing Exercises) ideato dallo psicoterapeuta David Berceli, poiché si tratta di un movimento volontario e non di un tremore neurogeno spontaneo.

In tutti e due i casi si tratta di esercizi mirati al rilascio della tensione nervosa accumulata per effetto dell’esposizione a eventi avversi. Il movimento tinassogenico può essere effettuato alla fine della giornata per scaricare le tensioni accumulate e riportare il sistema nervoso autonomo a uno stato di sicurezza; per questo motivo può facilitare l’addormentamento e favorire così un sonno ristoratore.
Dott. Vincenzo Di Spazio
Medico olistico, ha insegnato dal 1994 al 2002 al Corso Post-Laurea in Biotipologia e Metodologia omeopatica dell’Università di Urbino. Nel 1996 ha identificato l’orologio spinale dei traumi (spinal clock), una griglia temporale proiettata sui 24 punti della colonna vertebrale, scoperta che ha ispirato da quel momento in avanti tutta la sua attività di ricerca.

Sulla base di queste nuove evidenze sperimentali ha introdotto una nuova metodica di intervento, denominata cronoriflessologia spinale (AgeGate Therapy). Nel decennale della scoperta (2006) pubblica Le polmoniti di marzo. Il gene emozionale, testo che raccoglie i risultati di una fondamentale intuizione: l’orologio spinale registra non soltanto le esperienze traumatiche vissute nel corso della vita, ma contiene tangibili tracce di eventi stressanti nel gentilizio (genomica emozionale).

Ispirandosi alle indagini del neuroscienziato Giuseppe Calligaris (1876-1944), ha introdotto in terapia la leucofotostimolazione spinale. Autore di diversi testi e articoli su queste scoperte, svolge la sua attività clinica a Bolzano e conduce seminari di rilassamento energetico in acqua termale (aquanesting seahorse balance).