Cronosomatica e teoria polivagale di Porges
Dott. Vincenzo Di Spazio

La linea del Tempo di un individuo è caratterizzata dalla sequenza di fasi dinamiche, dove la resilienza è ottimale per lunghi periodi e si riduce drasticamente in altri, poiché viene messa a dura prova dall’esposizione a eventi di natura avversa.
Credo che la migliore definizione di resilienza non sia quella comune che consiste nella capacità di risposta dell’individuo alle esperienze traumatiche, ma la seguente: RESILIENZA = SICUREZZA. La resilienza non è legata tanto al nostro approccio cognitivo ai momenti critici della vita, ma è affidata alle risorse del sistema nervoso autonomo che reagisce secondo schemi arcaici focalizzati sulla sopravvivenza; si tratta di un modello istintuale, perfezionato lungo una linea filogenetica che si perde nella notte dei tempi.
Il neurofisiologo americano Stephen W. Porges propone un nuovo modello neurobiologico del sistema nervoso autonomo, superando la classica suddivisione in due rami ad azione antitetica. La nuova configurazione si basa su un modello evolutivo, dal più arcaico al più recente. Sul gradino più basso (circuito rosso dello schema) incontriamo la funzione protettiva del parasimpatico arcaico, caratterizzato dalle funzioni immobilizzanti del circuito dorsovagale (nucleo motore dorsale del vago situato nel tronco encefalico); in questa condizione il sistema nervoso autonomo registra segnali di minaccia vitale. L’organismo collassa (shut down) e si manifesta un quadro di morte simulata (tanatomimesi) come ultima risorsa dissociativa. In natura è il caso della preda in fase agonica quando viene straziata dal predatore. Nella specie umana corrisponde a eventi gravi come nel caso di incidenti, brutali aggressioni, tortura, incarceramento, migrazione forzata.
Allo scalino evolutivo più in alto (circuito giallo dello schema) corrisponde l’attivazione del circuito ortosimpatico che entra in gioco nei processi di competizione e nei contesti conflittuali e si manifesta con la risposta di attacco o fuga. Superati questi due stati legati ai meccanismi di sopravvivenza, si entra in un livello di affrancamento dai modelli di difesa e autoprotettivi.
Ci troviamo nel regno governato dal circuito ventrovagale del sistema parasimpatico (circuito verde dello schema); sul piano evolutivo è il gradino più alto, quello che consente l’accrescimento, il benessere e la conservazione della salute. Quando è attivo il circuito ventrovagale, siamo disponibili all’ingaggio sociale, alla coesione e alla condivisione.
La cronosomatica (stimolazione palmogenica di punti spinali secondo una precisa cronotopia) accompagnata dagli esercizi neurali che rientrano nella Time Rewind Technique (TIRET), consente il rapido rilascio emozionale di traumi passati. In questo modo è possibile risalire velocemente la scala gerarchica del sistema nervoso autonomo verso lo stato di sicurezza e modificare positivamente la narrazione mentale.
Dott. Vincenzo Di Spazio
Medico olistico, ha insegnato dal 1994 al 2002 al Corso Post-Laurea in Biotipologia e Metodologia omeopatica dell’Università di Urbino. Nel 1996 ha identificato l’orologio spinale dei traumi (spinal clock), una griglia temporale proiettata sui 24 punti della colonna vertebrale, scoperta che ha ispirato da quel momento in avanti tutta la sua attività di ricerca.
Sulla base di queste nuove evidenze sperimentali ha introdotto una nuova metodica di intervento, denominata cronoriflessologia spinale (AgeGate Therapy). Nel decennale della scoperta (2006) pubblica Le polmoniti di marzo. Il gene emozionale, testo che raccoglie i risultati di una fondamentale intuizione: l’orologio spinale registra non soltanto le esperienze traumatiche vissute nel corso della vita, ma contiene tangibili tracce di eventi stressanti nel gentilizio (genomica emozionale).
Ispirandosi alle indagini del neuroscienziato Giuseppe Calligaris (1876-1944), ha introdotto in terapia la leucofotostimolazione spinale. Autore di diversi testi e articoli su queste scoperte, svolge la sua attività clinica a Bolzano e conduce seminari di rilassamento energetico in acqua termale (aquanesting seahorse balance).
Sulla base di queste nuove evidenze sperimentali ha introdotto una nuova metodica di intervento, denominata cronoriflessologia spinale (AgeGate Therapy). Nel decennale della scoperta (2006) pubblica Le polmoniti di marzo. Il gene emozionale, testo che raccoglie i risultati di una fondamentale intuizione: l’orologio spinale registra non soltanto le esperienze traumatiche vissute nel corso della vita, ma contiene tangibili tracce di eventi stressanti nel gentilizio (genomica emozionale).
Ispirandosi alle indagini del neuroscienziato Giuseppe Calligaris (1876-1944), ha introdotto in terapia la leucofotostimolazione spinale. Autore di diversi testi e articoli su queste scoperte, svolge la sua attività clinica a Bolzano e conduce seminari di rilassamento energetico in acqua termale (aquanesting seahorse balance).